martedì 19 giugno 2012

Tante cose da dire ma così poco tempo per scriverle

Lo so, lo so, è da parecchio che non scrivo un nuovo post nel blog. Lo so che non riuscite a fare a meno di leggere e rileggere i vecchi post nella speranza di scoprirne uno da un momento all'altro. Ovviamente ci sto ridendo sopra, anche perché sono sicuro che per la vostra mente è passato un pensiero pericoloso, ovvero, vi sarete chiesti sicuramente quale potesse essere stata la causa di una così lunga e ingiustificata assenza. Avrà perso la motivazione di scrivere? Si sarà trasferito in una località sperduta nei monti dolomitici in cui non può avere accesso alla rete? O gli è successo qualcosa di grave alle dita delle mani tanto da non poter battere a pc? Tranquilli, niente di tutto questo. Sfortunatamente per voi, io invece dico FORTUNATAMENTE, la causa principale della mia assenza è il Lavoro, troppo Lavoro. Esso mi ha impedito di concentrarmi e di pensare concretamente e seriamente al mondo dell'alta cucina. Esso mi ha impedito di "deliziare" la vostra lettura con un'altra mia riflessione riflessiva sul mondo dei fornelli. Esso mi ha costretto a mettermi a dieta (che brutta parola) e quindi a impedirmi di concepire pranzi e cene frutto di ricette di stagione ed esperimenti profumati.
Ma ora eccomi qua. Ho qualcosa da dirvi. Ho una riflessione importante da presentarvi e una domanda da sottoporvi.
La domanda è la seguente: Meglio prendere 3 stelle Michelin o restare con 2 stelle?
Voi direte che sono impazzito a porre una domanda semplice e stupida come questa. E' ovvio che 3 sono meglio di 2 perchè 3 stelle Michelin danno fama, soldi e il rispetto dei colleghi, nonchè un posto nella storia della guida più famosa al mondo. Qualunque Chef al mondo ambisce a prenderne 3 e, qualcuno venderebbe la propria madre per questo.
Secondo me invece, contrariamente a quanto si può pensare (ed è per questo che ho posto questa domanda provocatoria) 2 sono meglio di 3. Questa affermazione è il risultato di recenti riflessioni avute con un importante Chef italiano dopo una meravigliosa cena che difficilmente dimenticherò.
La riflessione parte dal basso, dalla semplicità dei rapporti umani, dall'analisi di che cosa sia giusto o non giusto essere e che cosa sia necessario o non necessario avere. Senza pontificare lezioni di vita, questo famoso Chef, di cui non dirò il nome, mi ha serenamente detto che "piuttosto di prendere 3 stelle chiudo il locale e mi metto a fare altro". Stranamente nell'attimo immediatamente successivo a questa sua solenne affermazione ho provato un senso profondo di ammirazione e rispetto, non per la frase in se, che come si sarà capito condivido, ma per la tranquillità con cui questa frase è stata detta. Il modo in cui è stata detta, infatti, trasudava un profondo ragionamento storico, delle importanti riflessioni, e manifestava prepotentemente una consapevolezza e una sicurezza devastante nei propri mezzi.
Poi siamo andati a fondo nei ragionamenti, perchè volevo capire, anche se li intuivo già, i perchè di questa decisione. La chiacchierata è durata tanto ed è stata per me molto illuminante come lo sono tutte quelle che ho fatto con persone di alto livello culturale, lavorativo e sentimentale.
Ora non voglio esporvi le motivazioni e le riflessioni uscite dalla nostra chiacchierata, perché sarebbero incomprensibili ai più. Ma voglio concludere questo post semplicemente con un invito, un'invito alla visione di un film recentemente uscito nelle sale di cui trovate già il dvd, che si intitola MONEYBALL - L'ARTE DI VINCERE, in esso potrete trovare molte affinità con il mondo dell'alta cucina, come con qualsiasi settore caratterizzato da una altissima competizione. Lascio quindi la conclusione a questo film che, personalemente, è molto piaciuto e che vi consiglio, soprattutto per il finale.

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